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Comune di Lauco
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26/07/22
La Tassa sui rifiuti (TARI) è la tassa comunale destinata a finanziare integralmente i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti ed è disciplinata dall’art. 1, commi dal 641 al 668, della Legge 147/2013.
Il pagamento della TARI è dovuto da chi possiede, occupa o detiene, a qualsiasi titolo (proprietà, usufrutto, comodato, locazione, ecc.) locali od aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani.
In particolare, sono soggetti alla TARI:
- i locali comunque denominati, esistenti in qualsiasi specie di costruzione stabilmente infissa al suolo o nel suolo, chiusi o chiudibili da ogni lato verso l’esterno qualunque sia la loro destinazione o il loro uso, suscettibili di produrre rifiuti urbani, insistenti nel territorio del Comune;
- le aree scoperte occupate o detenute, a qualsiasi uso adibite, la cui superficie insiste nel territorio comunale, suscettibili di produrre rifiuti urbani, escluse quelle aventi destinazione accessoria o pertinenziale a locali a loro volta assoggettati al prelievo.
Sono invece escluse:
- aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili quali, a titolo di esempio, posti auto a servizio del locale, aree a verde, giardini, corti, lastrici solari, balconi, verande, terrazze e porticati non chiusi, ad eccezione delle aree scoperte operative;
- aree comuni condominiali ai sensi dell’art. 1117 del codice civile non detenute o occupate in via esclusiva, come androni, scale, stenditoi o altri luoghi di passaggio o di utilizzo comune tra i condomini.
L'unità di misura su cui applicare la tariffa è la superficie calpestabile, cioè i metri quadrati netti misurati al filo interno delle murature.
Per le utenze domestiche, in particolare, la tassa viene calcolata in base alla superficie calpestabile dell’alloggio e al numero di occupanti del nucleo familiare, per le persone residenti nel Comune, in base a un numero di occupanti stabilito nel Regolamento comunale – per i non residenti.
La superficie di riferimento non può essere inferiore all'80% della superficie catastale (Legge 30/12/2004, n. 311, art. 1, comma 340). Per gli immobili già denunciati, i Comuni modificano d'ufficio, dandone comunicazione agli interessati, le superfici che risultano inferiori alla predetta percentuale a seguito di incrocio dei dati comunali, comprensivi della toponomastica, con quelli dell'Agenzia delle Entrate.
Le tariffe sono suddivise in due categorie:
- utenze domestiche (superfici adibite a civile abitazione e pertinenze)
- utenze non domestiche (attività commerciali e artigianali, industriali, professionali).
A sua volta ogni categoria è assoggettata alla tassazione in virtù di una tariffa, suddivisa in due parti:
- la quota fissa;
- la quota variabile.
Alla TARI si applica infine il tributo per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione ed igiene ambientale (TEFA) che verrà corrisposto alla Regione FVG in base all’aliquota fissata con legge regionale (decreto legislativo 30/12/1992 n. 504, art. 19).
Calcolare la TARI per una utenza domestica
Si moltiplica la superficie “calpestabile” dei locali (ovvero i metri quadrati netti misurati al filo interno delle murature) per la parte fissa unitaria e poi si aggiunge la parte variabile, stabilita in base al numero dei componenti. Sul totale così ottenuto occorre aggiungere il tributo provinciale per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione ed igiene ambientale (TEFA).
Esempio di calcolo tariffa domestica:
4 occupanti, annuale, superficie di 100 mq.; occupanti n. 4; periodo 365 giorni.
Tariffa fissa per 4 occupanti € 0,608777 al mq.; tariffa variabile per 4 occupanti € 77,276363.
Quota fissa: € 0,608777*100 mq.*(365/365) = € 60,88
Quota variabile: € 77,276363*(365/365) = € 77,28
Totale € 60,88+77,28 = € 138,16
Tributo ambientale € 138,16 * 4% = € 5,53
Totale dovuto = € 138,16 + € 5,53 = € 143,69
Calcolare la TARI per una utenza NON domestica
Si moltiplica la superficie “calpestabile” dei locali (ovvero i metri quadrati netti misurati al filo interno delle murature) per la parte fissa e variabile unitaria della categoria di appartenenza.
A tale somma occorre aggiungere il tributo provinciale per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione ed igiene ambientale (TEFA).
Esempio di calcolo tariffa non domestica:
attività bar; mq. 150
Tariffa fissa: € 5,681735 al mq.; tariffa variabile: € 5,435656 al mq.
Quota fissa: € 5,681735*150 mq. = € 852,26
Quota variabile: € 5,435656*150 mq. = € 815,35
Totale: € 852,26 + € 815,35 = € 1.667,61
Tributo ambientale: €1.667,61*4% = € 66,70
Totale dovuto = € 1.667,61 + € 66,70 = € 1.734,31
Dichiarazione
Con la dichiarazione il contribuente mette a conoscenza il Comune di quelle variazioni, oggettive o soggettive, da cui consegue un diverso ammontare dell’imposta dovuta. La TARI infatti non viene applicata automaticamente sulla base dell'espletamento delle pratiche anagrafiche, ai fini dell'applicazione della tassa occorre presentare apposita dichiarazione indicando:
- l'inizio, la variazione o la cessazione dell’utenza
- la sussistenza delle condizioni per ottenere agevolazioni o riduzioni
- il modificarsi o il venir meno delle condizioni per beneficiare di agevolazioni o riduzioni.
Se non intervengono cambiamenti la dichiarazione vale anche per gli anni successivi.
Ulteriori informazioni
IIl gestore che eroga il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti è A&T2000.
L’attività di gestione tariffe e rapporti con gli utenti è svolta dall’Ufficio tributario comune della Comunità di montagna della Carnia.